I Fondi LifeStrategy di Vanguard

Curiosando qua e là tra i siti web della maggiori società di gestione fondi, mi sono imbattuto in una serie di prodotti interessanti messi sul mercato dalla Vanguard: i LifeStrategy.

Come il nome suggerisce, si tratta di prodotti pensati per una strategia finanziaria della propria vita, mirati a soddisfare ogni tipo di risparmiatore semplice.

Dichiarazione di esonero responsabilità:

Le informazioni riportate non costituiscono sollecitazione alla collocazione del risparmio personale. L’utilizzo dei dati e delle informazioni contenute come supporto a operazioni d’investimento personale è a completo rischio del lettore.

indice

I fondi

Sono 4 fondi a gestione attiva, che diventano 8 quando si tratta di differenziarli in base all’utilizzo dei profitti.

Per i fondi ad accumulo, che reinvestono dividendi e cedole nei fondi stessi, abbiamo:

Per i fondi a distribuzione, che distribuiscono dividendi e cedole agli investitori, abbiamo:

La percentuale presente nel nome di ogni fondo indica la quantità di azioni, mentre la restante percentuale non riportata indica la quantità di obbligazioni.

Ad esempio, il fondo “LifeStrategy 60%” è composto da azioni per il 60% e da obbligazioni per il restante 40%.

Tutte le azioni che compongono i fondi sono pesate in base alla capitalizzazione di mercato delle rispettive società.

Tutte le obbligazioni, sia governative che societarie, che compongono i fondi sono pesate in base alla valutazione di affidabilità e mai inferiori alla valutazione Investment Grade (BBB di S&P).


Vantaggi

Fiscalmente vantaggiosi

Ad aggiustare il peso delle varie componenti ci penserà la gestione attiva. Questo è un enorme vantaggio fiscale per l’investitore che, non dovendo lui ribilanciare il portafoglio, eviterà di affrontare la tassazione di eventuali plusvalenze delle componenti, le quali andrebbero poi a diminuire il potenziale guadagno futuro.

Bassi costi di gestione

0,25% di spese annuali (TER, Total Expense Ratio), prelevati automaticamente dal gestore dal fondo stesso.

I costi di gestione vengono mantenuti bassi perché le varie componenti di ogni fondo sono a loro volta fondi passivi che raccolgono svariate azioni e obbligazioni. Diventa quindi più facile e meno oneroso per un gestore agire su un minor numero di componenti.

Ci tengo inoltre a fare notare che ogni componente di ogni fondo appartiene sempre a Vanguard. Questa stategia permette di aumentare la liquidità sui fondi della società stessa, compattando di conseguenza i costi.

adatti a ogni esigenza

Sono 4 fondi che presentano 4 diversi gradi di rischio: dal più basso per gli investimenti più performanti a breve termine al più alto per gli investimenti più performanti a lungo termine.

Inoltre, la possibilità di scegliere tra fondi ad accumulo o a distribuzione aumenta la personalizzazione dell’investimento secondo le proprie necessità.

Quotati su borsa italiana

Tutti e quanti i fondi sono quotati su Borsa Italiana, il che li rende accessibili da tutti i deposito titoli italiani a commissioni di compravendita generalmente più vantaggiose.


Svantaggi

In realtà non ci sono dei veri e propri svantaggi, ma potrei giusto muovere due critiche:

Mancano le materie prime

Tutti e quanti i fondi tralasciano la partecipazione delle materie prime, in particolare dei metalli preziosi, che sono fondamentali per stabilizzare il portafoglio e proteggerlo da eventi critici.

È possibile ovviare a questo problema comprando separatamente del metallo prezioso, possiblimente oro e argento fisico, oppure degli ETF/ETC che vanno a comporre un paniere più ampio di materie prime. Di questo, sul sito, ne ho già abbondantemente parlato.

Liquidità non eccellente

Soltanto i primi tre fondi ad accumulazione del tipo 80%, 60% e 40% possiedono una capitalizzazione direi appena sufficiente. Tutti gli altri arrancano un po’ in termini di liquidità, complicando l’incontro tra domanda e offerta.

Diciamo che per vendere e comprare il più possibile vicino al prezzo di mercato non sono l’ideale, soprattutto quando i capitali da investire superano le decine di migliaia di euro.


Conclusioni

Do un giudizio positivo a questi fondi perché permettono con estrema semplicità di scegliere il grado di rischio a cui ci si vuole esporre e affrontare l’investimento con serenità senza la necessità di doverlo aggiustare con costanza.

I bassi costi di gestione sono tra l’altro un incentivo mica male per l’investitore medio che può risparmiare parecchi soldi rispetto ai fondi proposti dai promotori bancari.

Tuttavia, a chi avesse un pelino in più di dimestichezza e un’importante quantità investibile, consiglierei di gestirsi l’investimento autonomamente, andando a pesare secondo le proprie esigenze le componenti principali. Questo farà confluire il vostro capitale in fondi maggiormente liquidi e con minori costi di gestione, che possono essere più che dimezzati.

Considerate però lo svantaggio fiscale a cui potreste andare incontro durante il ribilanciamento autonomo: eventuali plusvalenze di una componente saranno tassate, andando così a depotenziare i futuri guadagni realizzabili.

Ecco l’elenco delle principali componenti dei fondi appena trattati:

  • Vanguard FTSE Developed World
  • Vanguard FTSE All-World
  • Vanguard Global Aggregate Bond
  • Vanguard FTSE North America
  • Vanguard USD Treasury Bond
  • Vanguard USD Corporate Bond
  • Vanguard EUR Eurozone Government Bond
  • Vanguard FTSE Emerging Markets
  • Vanguard FTSE Developed Europe
  • Vanguard EUR Corporate Bond

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