Curiosando qua e là tra i siti web della maggiori società di gestione fondi, mi sono imbattuto in una serie di prodotti interessanti messi sul mercato dalla Vanguard: i LifeStrategy.
Come il nome suggerisce, si tratta di prodotti pensati per una strategia finanziaria della propria vita, mirati a soddisfare ogni tipo di risparmiatore semplice.
Dichiarazione di esonero responsabilità:
Le informazioni riportate non costituiscono sollecitazione alla collocazione del risparmio personale. L’utilizzo dei dati e delle informazioni contenute come supporto a operazioni d’investimento personale è a completo rischio del lettore.
indice
I fondi
Sono 4 fondi a gestione attiva, che diventano 8 quando si tratta di differenziarli in base all’utilizzo dei profitti.
Per i fondi ad accumulo, che reinvestono dividendi e cedole nei fondi stessi, abbiamo:
- Vanguard LifeStrategy 80% Equity UCITS ETF Accumulating
- Vanguard LifeStrategy 60% Equity UCITS ETF Accumulating
- Vanguard LifeStrategy 40% Equity UCITS ETF Accumulating
- Vanguard LifeStrategy 20% Equity UCITS ETF Accumulating
Per i fondi a distribuzione, che distribuiscono dividendi e cedole agli investitori, abbiamo:
- Vanguard LifeStrategy 80% Equity UCITS ETF Distributing
- Vanguard LifeStrategy 60% Equity UCITS ETF Distributing
- Vanguard LifeStrategy 40% Equity UCITS ETF Distributing
- Vanguard LifeStrategy 20% Equity UCITS ETF Distributing
La percentuale presente nel nome di ogni fondo indica la quantità di azioni, mentre la restante percentuale non riportata indica la quantità di obbligazioni.
Ad esempio, il fondo “LifeStrategy 60%” è composto da azioni per il 60% e da obbligazioni per il restante 40%.
Tutte le azioni che compongono i fondi sono pesate in base alla capitalizzazione di mercato delle rispettive società.
Tutte le obbligazioni, sia governative che societarie, che compongono i fondi sono pesate in base alla valutazione di affidabilità e mai inferiori alla valutazione Investment Grade (BBB di S&P).
Vantaggi
Fiscalmente vantaggiosi
Ad aggiustare il peso delle varie componenti ci penserà la gestione attiva. Questo è un enorme vantaggio fiscale per l’investitore che, non dovendo lui ribilanciare il portafoglio, eviterà di affrontare la tassazione di eventuali plusvalenze delle componenti, le quali andrebbero poi a diminuire il potenziale guadagno futuro.
Bassi costi di gestione
0,25% di spese annuali (TER, Total Expense Ratio), prelevati automaticamente dal gestore dal fondo stesso.
I costi di gestione vengono mantenuti bassi perché le varie componenti di ogni fondo sono a loro volta fondi passivi che raccolgono svariate azioni e obbligazioni. Diventa quindi più facile e meno oneroso per un gestore agire su un minor numero di componenti.
Ci tengo inoltre a fare notare che ogni componente di ogni fondo appartiene sempre a Vanguard. Questa stategia permette di aumentare la liquidità sui fondi della società stessa, compattando di conseguenza i costi.
adatti a ogni esigenza
Sono 4 fondi che presentano 4 diversi gradi di rischio: dal più basso per gli investimenti più performanti a breve termine al più alto per gli investimenti più performanti a lungo termine.
Inoltre, la possibilità di scegliere tra fondi ad accumulo o a distribuzione aumenta la personalizzazione dell’investimento secondo le proprie necessità.
Quotati su borsa italiana
Tutti e quanti i fondi sono quotati su Borsa Italiana, il che li rende accessibili da tutti i deposito titoli italiani a commissioni di compravendita generalmente più vantaggiose.
Svantaggi
In realtà non ci sono dei veri e propri svantaggi, ma potrei giusto muovere due critiche:
Mancano le materie prime
Tutti e quanti i fondi tralasciano la partecipazione delle materie prime, in particolare dei metalli preziosi, che sono fondamentali per stabilizzare il portafoglio e proteggerlo da eventi critici.
È possibile ovviare a questo problema comprando separatamente del metallo prezioso, possiblimente oro e argento fisico, oppure degli ETF/ETC che vanno a comporre un paniere più ampio di materie prime. Di questo, sul sito, ne ho già abbondantemente parlato.
Liquidità non eccellente
Soltanto i primi tre fondi ad accumulazione del tipo 80%, 60% e 40% possiedono una capitalizzazione direi appena sufficiente. Tutti gli altri arrancano un po’ in termini di liquidità, complicando l’incontro tra domanda e offerta.
Diciamo che per vendere e comprare il più possibile vicino al prezzo di mercato non sono l’ideale, soprattutto quando i capitali da investire superano le decine di migliaia di euro.
Conclusioni
Do un giudizio positivo a questi fondi perché permettono con estrema semplicità di scegliere il grado di rischio a cui ci si vuole esporre e affrontare l’investimento con serenità senza la necessità di doverlo aggiustare con costanza.
I bassi costi di gestione sono tra l’altro un incentivo mica male per l’investitore medio che può risparmiare parecchi soldi rispetto ai fondi proposti dai promotori bancari.
Tuttavia, a chi avesse un pelino in più di dimestichezza e un’importante quantità investibile, consiglierei di gestirsi l’investimento autonomamente, andando a pesare secondo le proprie esigenze le componenti principali. Questo farà confluire il vostro capitale in fondi maggiormente liquidi e con minori costi di gestione, che possono essere più che dimezzati.
Considerate però lo svantaggio fiscale a cui potreste andare incontro durante il ribilanciamento autonomo: eventuali plusvalenze di una componente saranno tassate, andando così a depotenziare i futuri guadagni realizzabili.
Ecco l’elenco delle principali componenti dei fondi appena trattati:
- Vanguard FTSE Developed World
- Vanguard FTSE All-World
- Vanguard Global Aggregate Bond
- Vanguard FTSE North America
- Vanguard USD Treasury Bond
- Vanguard USD Corporate Bond
- Vanguard EUR Eurozone Government Bond
- Vanguard FTSE Emerging Markets
- Vanguard FTSE Developed Europe
- Vanguard EUR Corporate Bond
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