Capire il Diamagnetismo per Scovare Oro e Argento Falsi

Fra i tanti metodi per verificare oro e argento, il test del diamagnetismo è il meno conosciuto anche se è tra i più efficaci. Tutti i materiali si comportano in modo diverso quando hanno a che fare con un magnete. Questo comportamento utilissimo è uno dei tanti parametri che ci permette di capire se l’oro che abbiamo di fronte sia vero o falso.

Per l’argento invece questo test è meno signficativo in quanto i falsi d’argento sono solitamente realizzati in rame, il quale presenta un comportamento abbastanza simile all’argento quando è avvicinato da un magnete.

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Indice video
  1. (00:00) Introduzione e teoria
  2. (07:38) Test pratico
  3. (14:43) Conclusioni

#1. Diamagnetismo e paramagnetismo

In presenza di un campo magnetico i materiali possono manifestare:

  • Diamagnetismo (o non magnetismo)
  • Paramagnetismo
  • Ferromagnetismo

Vediamo di spiegare i concetti essenziali delle proprietà alla base di questi comportamenti.


Il diamagnetismo

Volgarmente anche detto “non magnetismo” è la proprietà che possiede un materiale di magnetizzarsi con una debolissima forza di repulsione inversa a un campo magnetico.

La forza è talmente debole che è necessario un bilancino ad elevata precisione (0,01g almeno) per rilevare questo fenomeno in oggetti di poche decine di grammi in presenza di un magnete al neodimio.

Alcuni materiali diamagnetici:

  • Oro
  • Argento
  • Rame
  • Piombo

Il paramagnetismo

È la proprietà che possiede un materiale di magnetizzarsi con una debolissima forza di attrazione nella stessa direzione di un campo magnetico.

Anche in questo caso la forza è talmente debole che è necessario un bilancino ad elevata precisione (0,01g almeno) per rilevare questo fenomeno in oggetti di poche decine di grammi in presenza di un magnete al neodimio.

Alcuni materiali paramagnetici:

  • Tungsteno
  • Platino
  • Palladio
  • Alluminio

Il Ferromagnetismo

È la proprietà che possiede un materiale di magnetizzarsi con una notevole forza di attrazione nella stessa direzione di un campo magnetico.

Il ferro e le sue leghe sono materiali ferromagnetici.


#2. Applicazione del diamagnetismo

Ora che abbiamo compreso a grosse linee queste 3 proprietà, come possiamo usarle per rivelare l’oro falso?

Per fortuna l’oro (insieme all’argento e al rame) è un metallo diamagnetico mentre il suo più temibile avversario, il tungsteno, è invece paramagnetico. Come ho mostrato più volte nei miei video, il tungsteno è facilmente riconoscibile per via del suono sordo che produce percuotendo l’oggetto che va a comporre.

Tuttavia, in alcuni casi, l’oggetto che vogliamo verificare può essere chiuso in una confezione di plastica oppure non avere un rapporto area/spessore sufficientemente elevato da permetterci di ascoltarne nitidamente il suono. Dobbiamo quindi cercare eventuali tracce di diamagnetismo per scovare possibili falsi in tungsteno.

Ho realizzato una tabella riportante le principali caratteristiche dei metalli preziosi tra cui la suscettibilità magnetica (diamagnetismo, paramagnetismo, ferromagnetismo) in modo che possiate avere una visione lampante dei diversi valori.


#3. Verifica del diamagnetismo

Bene, mettiamo all’opera! Ci serviranno:

Se non avete modo di stampare in 3D il supporto per magneti da me creato, potete usare uno strato di polistirolo o qualsiasi cosa leggera e non magnetica atta a distanziare i magneti dal bilancino, al fine di non interferire con il corretto funzionamento.

Per iniziare posizioniamo il nostro bilancino su una superficie piana e appoggiamoci sopra il supporto con i relativi magneti. Questo supporto aiuterà a creare una distanza tra le parti della bilancia suscettibili al magnetismo e i magneti.

Tariamo il bilancino e caliamo lentamente dall’alto il nostro oggetto avvicinandolo il più possibile ai magneti ma senza mai toccarli. Ora guardiamo la lettura.

  • Se il valore è maggiore di zero significa che complessivamente le forze diamagnetiche (repulsive) dell’oggetto sono superiori a quelle paramagnetiche
  • Se il valore è minore di zero significa che complessivamente le forze paramagnetiche (attrattive) dell’oggetto sono superiori a quelle diamagnetiche

Se la nostra lettura risulta maggiore di zero possiamo dire che l’oggetto da verificare ha superato il test e probabilmente si tratta di oro vero. In caso contrario abbiamo a che fare probabilmente con un oggetto contente tungsteno o un altro materiale paramagnetico.

Consiglio di sondare l’oggetto in più punti così da poter verificare eventuali disparità di materiale all’interno di esso. In ogni caso non limitatevi mai a un solo test quando verificate l’oro ma fate tutti i test possibili come ho mostrato in questo articolo.

Ricordate che anche il rame e l’argento sono diamagnetici, ma la loro densità è quasi la metà di quella dell’oro e di conseguenza l’oggetto risulterebbe pesante la metà oppure le dimensioni risulterebbero doppie… in poche parole il falso balzerebbe facilmente all’occhio!


#4. Il caso dei falsi positivi

Sebbene oro, rame e argento siano metalli diamagnetici, il comportamento magnetico di una moneta non dipende solo dalla natura dei suoi componenti principali, ma anche dalla loro interazione. Le leghe metalliche possono modificare le proprietà individuali degli elementi che le compongono. Anche la temperatura può giocare un ruolo importante: mentre l’oro puro rimane diamagnetico a qualsiasi temperatura, alcuni fenomeni quantistici nelle leghe possono portare a leggere alterazioni della risposta magnetica.

È quindi essenziale comprendere non solo la composizione chimica, ma anche il contesto fisico in cui una moneta viene analizzata:

👉 Impara di più sui Metalli Diamagnetici ma che Presentano Paramagnetismo


#5. Piccole tracce di tungsteno

Prima di concludere sono sicuro che qualcuno si domanderà se questo test sia in grado di rilevare anche una piccola quantità di tungsteno all’interno di un falso.

Per fortuna il paramagnetismo del tungsteno è circa 2,5 volte più forte del diamagnetismo dell’oro e di conseguenza la quantità di tungsteno necessaria per avere una lettura perlomeno neutra dovrebbe essere del 35%. Lettura che comunque insospettirebbe. Una presenza invece del 17% di tungsteno farebbe prevalere il diamagnetismo dell’oro seppur con una lettura debolmente positiva.

Mi sento di poter affermare che una quantità di tungsteno fino al 10% potrebbe passare inosservata a questo test ma la cosa non dovrebbe allarmare in quanto di falsi con una quantità cosi piccola di tungsteno non ne ho mai incontrati e in ogni caso non supererebbero il test della frequenza del suono.

Se esigete una verifica più precisa potete usare un tester di conduttività elettrica che però costa almeno 800€ e personalmente, almeno per l’oro da investimento (monete, lingotti, lingottini), non lo ritengo affatto necessario.

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