Ci sono svariati metodi per fabbricare gioielli, monete e lingotti che sembrano preziosi ma in realtà sono soltanto dei falsi. Ciascuno di essi può trarre in inganno le persone che non conoscono le basi, semplici da imparare, per distinguere oro e argento da ciò che non lo è.
Indice
Placcatura
La placcatura è un procedimento effettuato su un oggetto al quale viene applicato, solo superficialmente e per pochi micron, del materiale prezioso.
Un sottilissimo strato di metallo prezioso, spesso 0,03-30 micron, viene applicato sulla superficie di un oggetto meno prezioso tramite elettrolisi o bagni chimici.
Un rivestimento più leggero, chiamato doratura, argentatura o placcatura leggera, ha uno spessore inferiore o poco superiore al micron (0,03-3). Un rivestimento più pesante, chiamato placcatura o placcatura pesante, ha uno spessore di diversi micron (5-30).
L’oggetto da rivestire può essere un gioiello, un lingotto o una moneta.
La maggior parte degli oggetti placcati risultano più leggeri o più grandi rispetto agli originali che si intende copiare. L’unica eccezione la fa il tungsteno, il quale ha una densità quasi identica a quella dell’oro, tuttavia anch’esso fallirà i test qua sotto riportati.
Test adatti alla verifica:
- Dimensioni e massa (non se in tungsteno)
- Frequenza e velocità del suono
- Diamagnetismo
- Elettroconduttività
- XRF (pochi micron di placcatura)
Laminatura
La laminatura è un procedimento effettuato su un oggetto al quale viene applicato, solo superficialmente e per qualche decina di micron, del materiale prezioso.
Una lamina di metallo prezioso spessa 5-30 micron viene avvolta intorno a un oggetto facendola aderire e prendendo la forma di quest’ultimo. Infine, avviene una rifinitura esterna.
Questo metodo è stato quasi del tutto soppiantato dal primo, la placcatura, anche per la realizzazione dei falsi.
Anche in questo caso l’oggetto da rivestire può essere un gioiello, un lingotto o una moneta.
Allo stesso modo, la maggior parte degli oggetti laminati risultano più leggeri o più grandi rispetto agli originali che si intende copiare. L’unica eccezione la fa il tungsteno, il quale ha una densità quasi identica a quella dell’oro, tuttavia anch’esso fallirà i test qua sotto riportati.
Test adatti alla verifica:
- Dimensioni e massa (non se in tungsteno)
- Frequenza e velocità del suono
- Diamagnetismo
- Elettroconduttività
Inserti e rivestimenti
Inserti e rivestimenti sono procedimenti effettuati su degli oggetti al fine di relegargli uno spesso strato di materiale prezioso esterno.
Nel caso di un inserto, un pezzo viene tagliato in 2, forato con un trapano in profondità parallelamente alla base lunga per far spazio a barre cilindriche o a parallelepipedi di materiale diverso e infine richiuso. Questa procedura viene solitamente usata per inserire del tungsteno all’interno dei lingotti d’oro.
Nel caso di un rivestimento, una lamina di metallo prezioso spessa anche più di 1mm viene avvolta e pressata intorno a un nucleo allo stesso modo di un processo di laminatura, ma applicando maggiore forza.
Gli oggetti interessati possono essere lingotti da fusione o grossi oggetti in metallo prezioso.
In questo caso, solo i test che possono sondare in profondità l’oggetto possono fornire una misurazione attendibile al fine di determinarne l’autenticità.
Test adatti alla verifica:
- Dimensioni e massa (non se in tungsteno)
- Frequenza e velocità del suono
Diluizione
La diluizione è una tecnica di fusione durante la quale del metallo prezioso viene diluito con altro metallo meno prezioso.
Maggiore sarà la quota di metallo prezioso, più difficile sarà riconoscere il falso, ma allo stesso tempo minore sarà il margine di guadagno del truffatore che potrebbe di conseguenza perdere interesse nella fabbricazione. Anche un falso con un contenuto d’oro inferiore del 10% rispetto a quello che dovrebbe possedere, potrebbe presentare anomalie durante alcuni test.
Ho personalmente visto dei lingottini d’oro contenenti un 10% di rame. Questi però sono chiaramente marchiati come .900 e pertanto non sono classificabili come dei falsi. Inoltre sono visibilmente meno gialli, proprio come un marengo o una sovrana.
Un giusto miscuglio potrebbe effettivamente dare l’impressione di avere a che fare con oro e argento autentici. Tuttavia, non c’è test che tenga all’inganno.
Test adatti alla verifica:
- Dimensioni e massa
- Frequenza del suono (il migliore a mio avviso)
- Velocità del suono
- Diamagnetismo
- Elettroconduttività
- XRF
Ottone e oro nordico
Oltre ai più comuni metodi sopra descritti, ve n’è un altro ancora più semplice, anche se meno diffuso, per cercare di falsificare l’oro. Mi è capitata infatti tra le mani una moneta d’ottone che ha cercato piuttosto grossolanamente di assomigliare a una American Eagle da 1 oncia.
L’ottone è una lega composta da rame (in maggior parte) in combinazione con zinco e presenta un colore giallo che può ricordare quello dell’oro, anche se un po’ più pallido.
Il discorso cambia leggermente per una particolare lega d’ottone: l’oro nordico. È composto all’89% da rame, al 5% da zinco, al 5% da alluminio e all’1% da stagno. A differenza di una comune lega d’ottone presenta un colore poco più simile a quello dell’oro. Per intenderci meglio, è lo stesso tipo di lega usata per fabbricare le monete da 10, 20 e 50 centesimi di euro.
Test adatti alla verifica:
- Dimensioni e massa
- Frequenza e velocità del suono
- Diamagnetismo
- Elettroconduttività
- XRF
Altre leghe
Tutti gli altri metalli o leghe di metalli che non sono ottone, vengono utilizzati per fabbricare oggetti d’argento falsi. Infatti il ferro, il rame, il nickel, lo zinco e lo stagno si prestano singolarmente o in combinazione tra di loro ad apparire molto simili all’argento.
È molto più semplice imitare l’argento piuttosto l’oro. Anche la differenza di densità tra l’oro e i suoi falsi rispetto a quella dell’argento e i suoi falsi è nettamente meno marcata nel secondo caso. Tuttavia, come per l’oro, un esperto riconoscerebbe al volo un tentantivo di imitare il colore dell’argento.
Test adatti alla verifica:
- Dimensioni e massa
- Frequenza e velocità del suono
- Diamagnetismo
- Elettroconduttività
- XRF
Pirite
La pirite, detta anche oro degli sciocchi, si compone di ferro e zolfo. Possiede colore e lucentezza che possono ricordare l’oro, ma è facilmente sgretolabile, meno gialla e la sua densità è notevolmente inferiore rispetto a quest’ultimo.
Non ho mai visto falsi d’oro fatti in pirite in vita mia e l’unica forma nella quale potrebbe trarre in inganno sarebbe quella sabbiosa. Ad occhio ci si potrebbe veramente confondere.
Chiunque abbia visto l’episodio 10 della seconda stagione de La Casa nella Prateria, dal titolo Un sogno in frantumi, sa esattamente di cosa sto parlando😊.
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