Dal 31 ottobre al 7 novembre, l’agenzia “Mondo Arabo per la Ricerca e lo Sviluppo” (AWRAD) ha intervistato 668 palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, durante la quarta settimana della guerra di Gaza. Tutto questo mentre le truppe IDF di Israele operano nell’area per liberare gli ostaggi e assicurarsi che la minaccia armata non possa più rappresentare un pericolo.
Il team ha condotto il sondaggio tramite interviste faccia a faccia, assistite da tablet, in Giudea e Samaria e nelle zone “meridionali” di Gaza (Deir Al Balah, Khan Younis e Rafah) dove le persone risiedevano. Il campione del sondaggio include tutti i gruppi socioeconomici, garantendo un’equa rappresentanza di uomini e donne adulti, ed è distribuito proporzionalmente in Giudea e Samaria e Gaza.
Le domande poste sono state 2:
- “In che misura sostieni l’operazione militare avviata dalla resistenza palestinese guidata da Hamas il 7 Ottobre?”
- “Considerando quello che sta accadendo, ti senti orgoglioso in quanto palestinese?”
Le risposte lasciano a bocca aperta chiunque avesse riposto fiducia nel fatto che solo una piccola parte della popolazione rappresentasse questo episodio, lasciando meno margine di speranza nel pensare che “non tutti i palestinesi sono terroristi”.

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