Rendita di Oro, Obbligazioni e S&P 500 a Confronto

Mettiamo a confronto la rendita dell’oro con quella delle obbligazioni a tasso fisso e dell’indice S&P 500. L’oro, pur non dando dividendi o cedole, risulta un buon modo per proteggere il proprio capitale nel tempo senza correre alcun rischio controparte.

Tutte le rendite sotto riportate non sono gravate da eventuali decurtazioni dovute alla tassazione di cedole e dividendi o dai costi di gestione.

Fonti: Only Gold, S&P 500

Dichiarazione di esonero responsabilità:

Le informazioni riportate non costituiscono sollecitazione alla collocazione del risparmio personale. L’utilizzo dei dati e delle informazioni contenute come supporto a operazioni d’investimento personale è a completo rischio del lettore.

Indice

Comparazione delle rendite

Elaborando i dati storici relativi al prezzo dell’oro, di ipotetiche obbligazioni a tasso fisso e dell’S&P 500 possiamo ottenere una stima dei rendimenti dei maggior rappresentanti delle tre principali classi d’investimento: materie prime, obbligazioni e azioni.

L’indice S&P 500 (standard di riferimento per i mercati azionari) si conferma il prodotto finanziario più performante, con rendimenti medi annui che oscillano tra il 10-15%. Dal suo lancio ad oggi ha reso in media il 123% all’anno.

Delle ottime obbligazioni, con cedole annuali del 5% reinvestite, rendono mediamente tra il 5-10% ogni anno. Si sottointende che il prezzo di queste obbligazioni non vari nel corso del tempo e che a scadenza vengano rimborsate.

L’oro, invece, parte da una solida base di rendita media annua del 3% che può salire fino a valori medi del 7-11,5% nei momenti favorevoli. Da quando abbiamo le quotazioni disponibili ad oggi, l’oro ha reso in media il 66% all’anno.


L’oro che rende più delle azioni

Talvolta l’oro può addirittura rendere più dell’azionario. A proposito di ciò ho deciso di mettere a confronto il prezzo dell’oro con quello dell’S&P 500 (azionario di riferimento) e con gli indici azionari globali. Il risultato potrebbe essere sbalorditivo per qualcuno:

Quando le azioni performano meglio dell’oro:

Prima degli anni 2000, ossia prima delle bolle dot-com e dell’immobiliare americano, la azioni hanno performato meglio dell’oro. Quest’ultimo si trovava ancora in fase di recupero dal picco della bolla raggiunta nel 1980.

Quando l’oro performa meglio delle azioni:

A partire dagli anni 2000, l’oro, quasi del tutto ripreso dalla sua bolla, ha performato meglio delle azioni le quali hanno affrontato le due grosse bolle prima citate.

Fonte grafici: CURVO


Conclusioni

I migliori guadagni di sempre si realizzano senza ombra di dubbio con le azioni.

In ogni caso l’oro ha una serie di vantaggi:

  • Rendita più che discreta
  • Decorrelazione dalle altre classi d’investimento
  • Nessun rischio controparte
  • Nessun deposito titoli obbligatorio
  • È custodibile da sé, in totale autonomia e anonimato

Purtroppo però l’oro ha mostrato nel corso del tempo una volatilità pari quasi a quella dell’azionariato, il che potrebbe disincentivare gli investitori non disposti ad assumersi lo stesso rischio a fronte di rendite mediamente inferiori.

Inoltre, quei 30 anni in cui l’oro non ha ritoccato i suoi massimi di certo non facilitano l’investitore dubbioso a cambiare idea. Tuttavia, ritengo che quel momento difficilmente si ripeterà e ne ho già spiegato il perchè: Oggi, Rispetto all’Ultima Corsa all’Oro degli Anni ’70….


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