Non so se tra voi lettori ci sia qualcuno che si sia mai chiesto come mai io sia qua a parlare di oro. Mi spiego meglio, qualcuno di voi si sarà mai chiesto quali eventi o quali scelte mi hanno portato ad appassionarmi all’oro? Bhe, che voi ve lo siate chiesti o meno, oggi sono qua per raccontarvelo!
#1. Introduzione
Sono nato in una famiglia del ceto medio-basso. Non mi mancava nulla per vivere, ogni tanto la mia famiglia poteva concedersi qualche piccolo sfizio senza mai esagerare. Le vacanze, però, erano eventi più unici che rari.
Fin da piccolo sono stato abituato alla cultura del risparmio e in un senso non finanziario anche a quella dell’investimento: sacrifica oggi per stare meglio domani.
I miei genitori depositavano tutte la mance dei compleanni o delle festività che mi elargivano i parenti (nemmeno troppi) in un libretto postale dicendomi che quando sarei cresciuto avrei potuto contare su una cifra maggiore. Loro non hanno mai avuto una cultura finanziaria di un certo livello ma sono convinto che abbiano fatto il massimo per me sotto questo aspetto.
#2. Il problema
Ora facciamo un salto temporale di alcuni decenni in avanti e proiettiamoci a qualche anno fa, momento in cui non sapevo niente sull’oro, a parte il fatto che fosse bello, costoso e che soltanto i ricchi potevano comprarlo in grandi quantità.
A un certo punto mi sono trovato responsabile nel gestire una certa quantità di soldi, non esagerata ma nemmeno trascurabile. L’obiettivo non era mettere il capitale a rischio ma quello di preservarlo il più possibile dalla svalutazione o da qualsiasi possibile problema che avrebbe potuto decurtarlo.
Per fortuna, ne ebbi notifica qualche mese prima di ricevere il quantitativo di soldi, il che mi ha dato un po’ di tempo per acculturarmi in merito a quale potrebbe essere stata la miglior strategia per tutelare il capitale.
Comprai il libro Investire di Massimo Intropido e in tutta onestà ancora oggi credo di avere fatto la scelta giusta per poter iniziare a studiare una materia che non mi è mai interessata più di tanto: la finanza.
L’ho sempre ritenuta noiosa, complicata e da emicrania. In effetti un po’ complicata lo è, ma il vero problema non è tanto la materia in sé, ma il fatto che non venga mai insegnata alla scuola dell’obbligo, nemmeno un briciolo di fondamenta. Pensateci bene: è un po’ come se un’analfabeta imparasse a leggere e scrivere in età inoltrata. Sarebbe difficile per chiunque, no?
E così uno dopo l’altro i capitoli scorrevano insieme a tutte le classi di investimento che fino ad allora erano catalogate nelle mia mente come un qualcosa da cui stare alla larga.
Pur provenendo da una discreta esperienza positiva nel mondo delle criptovalute, le scartai a prescindere perché non riuscivo più a comprenderle. A mio avviso, lo sviluppo delle funzionalità che avrebbero dato un valore intrinseco a quest’ultime era diventato un aspetto del tutto secondario, soppiantato dalla speculazione estrema.
Col senno di poi, se avessi messo quei soldi in Bitcoin, avrei fatto un buon affare, ma non era quello il punto… dovevo proteggere il capitale. Per me oggi le criptovalute rimangono ancora una bolla, addirittura più grande e pericolosa di prima.
#3. La ricerca
Il tempo stava per scadere e dovevo prendere una decisione, così iniziai a scorrere una per una le classi di investimento che avevo compreso tirando su una bella tabella con vantaggi e svantaggi. Vi riporto quello che ne è rimasto del foglio di carta:
Classe d’Investimento | Vantaggi | Svantaggi |
---|---|---|
Contanti | I soldi non diminuiscono. | Il potere d’acquisto diminuisce anche se i soldi rimangono gli stessi. I contanti una volta ritirati sono difficili da rimettere sul conto perché la banca potrebbe fare storie. |
Conto corrente | I soldi non diminuiscono. | Il potere d’acquisto diminuisce anche se il saldo rimane lo stesso. In caso di fallimento della banca, i fondi del FITD non sarebbero sufficienti a ricoprire il mio saldo, anche se dovesse essere inferiore ai 100 mila euro. |
Conti deposito | Piccoli guadagni e svincolabili. | In caso di fallimento della banca, i fondi del FITD non sarebbero sufficienti a ricoprire il mio saldo, anche se dovesse essere inferiore ai 100 mila euro. |
Buoni Fruttiferi Postali | Interessi buoni nel lungo periodo e svincolabili. CDP tutela i Buoni fino a 100 mila euro. | Interessi bassi nel breve e medio periodo. Perdita parziale degli interessi se non matura lo scaglione di anni. |
Obbligazioni | Interessi più alti dei Buoni Fruttiferi Postali nel breve e medio periodo. | Interessi bassi, i tassi sono ai minimi. |
Azioni | Alti potenziali di guadagano. | Non saprei su quale azienda investire, rischio di perdere una considerevole parte del capitale se dovessi sbagliare. |
Fondi comuni | Possibilità di adottare una strategia facilmente. | Troppe commissioni di mezzo. (Non avevo ancora compreso gli ETP) |
Tutto il resto | Ancora troppo complicato. | Ancora troppo complicato. |
Allo stesso tempo non volevo rivolgermi a un consulente finanziario perché avrei voluto essere pienamente responsabile sia dei miei successi sia dei miei fallimenti. Voi non fate come me, se avete dubbi su come gestire il vostro patrimonio, rivolgetevi a un professionista.
Ero quasi tentato dallo scegliere i Buoni Fruttiferi Postali, sembravano la soluzione ideale: avrei guadagnato una discreta somma se non li avessi toccati per un po’ di tempo e avrei potuto ritirarli in qualsiasi momento in caso di necessità.
Tuttavia c’era qualcosa dentro di me che mi tratteneva dalla scelta. Ritenevo impossibile che non ci fosse qualche modo al di fuori del sistema finanziario per mettere al sicuro i miei soldi.
#4. La soluzione
E così, con la fronte aggrottata e la testa sorretta dal braccio, di punto in bianco mi si accese una lampadina e l’istinto mi portò a sfogliare il capitolo relativo alle materie prime e ai metalli preziosi.
Accadde qualcosa di magico in quel momento, non necessariamente legato alla lettura, che mi insinuò un interesse per l’oro sempre più crescente nei giorni successivi.
Fino a quel momento ritenevo l’oro e i metalli preziosi uno sfizio adatto solo ai ricchi o per qualche regalo nelle occasioni speciali. Mai, giuro, avrei pensato che una persona comune avesse potuto acquistare oro, argento, platino e palladio per proteggere il proprio capitale o investire nel lungo periodo.
Invece tutto questo era possibile, ma a differenza degli altri investimenti, avrei potuto toccare oro e argento con le mie stesse mani e custodirli dove meglio credevo, al riparo da occhi indiscreti e dalle decisioni arbitrarie altrui.
Lì iniziò la mia avventura in un nuovo mondo. Non ci crederete, ma qualche mese dopo quella decisione nacque questo spazio che oggi state leggendo.
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