Queste due tipologie di investimento hanno a che fare con i metalli preziosi in qualche modo, ma non sono di essi una replica diretta o indiretta. Per quanto il loro prezzo possa manifestare talvolta correlazioni, possiedono una meccanica del tutto differente.
Investire in azioni minerarie o diritti di concessione per l’estrazione non equivale assolutamente a investire nei metalli preziosi!
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Indice
Azioni minerarie
Si può dire che investire in azioni minerarie significhi investire in tutti quei metalli preziosi non ancora estratti che si trovano sotto terra.
Quando i prezzi dei metalli preziosi salgono, le società minerarie tendono ad avere prestazioni superiori a quelle dei metalli, ma quando i prezzi scendono il valore di queste società tende a diminuire molto di più.
In un certo senso le azioni delle società minerarie, in media, offrono un effetto leva naturale sul prezzo dei metalli preziosi con moltiplicatori che possono tranquillamente superare il 5x.
Quanto appena detto non si applica però a tutte le societa minerarie in quanto l’operato ognuna di esse è influenzato da molteplici fattori.
Bisogna infatti essere consapevoli che nel settore dell’estrazione mineraria ci sono molte cose che potrebbero andare per il verso sbagliato: il crollo di una miniera, la cessazione delle attività per cause ambientali, scioperi, leggi o decisioni gestionali errate.
L’indice di riferimento più longevo per le società di estrazione minerarie è il Barron’s Gold Mining Index (BGMI).
L’attimo da cogliere per acquistare questi titoli e speculare con successo è quando il mercato di un metallo prezioso (in particolare dell’oro) è rialzista, ma rappresenta comunque un rischio considerevole a causa della natura aziendale e dell’intrinseco effetto leva che li caratterizza.
Sappiate inoltre che acquistare le azioni di società minerarie significa investire in una squadra di geologi e dirigenti di rilevanza addirittura maggiore rispetto al giacimento stesso. In sostanza, se non avete modo di conoscere il personale della società mineraria nella quale volete investire, statene alle larga e comprate del “semplice” metallo prezioso.
Ci sono diverse società d’estrazione e le più famose si possono trovare all’interno di qualsiasi ETF tematico sull’estrazione dell’oro come l’iShares Gold Producers UCITS ETF.
Diritti di concessione
Comunemente chiamati con il loro termine anglosassone “royalties”, non sono investimenti che condividono i rischi associati alle miniere ma al potenziale estraibile da esse. Sono dei diritti di concessione sull’estrazione.
In poche parole chi possiede la concessione o una quota di essa percepirà in modo costante parte del flusso di cassa che è da contratto vincolato e proporzionale a ogni quantità che viene estratta.
Per fare un esempio il più vicino possibile al nostro quotidiano è un po’ come affittare il terreno a qualcuno. I proprietari del terreno non si preoccupano del lavoro da svolgere, sarà svolto dai titolari della miniera che vi si installerà sopra.
Maggiore sarà l’oro estratto dalla miniera e maggiori saranno i flussi di cassa, di conseguenza chi possiede il diritto avrà maggiori ricavi.
Da un punto di vista del rischio non hanno tutti i problemi relativi alle società di estrazione ma il maggior pericolo si concentra nello stimare erroneamente la quantità di metallo prezioso presente nel terreno che è oggetto del diritto di concessione.
Non ci sono molte società di “royalties” minerarie e le più importanti sono:
- Franco-Nevada: 28 miliardi USD di capitalizzazione
- Wheaton Precious Metals: 25 miliardi USD di capitalizzazione
- Osisko Gold Royalties: 3,5 miliardi di USD di capitalizzazione
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